Visioni

John Sinclair: sono comunista, ma non dogmatico

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Intervista a John Sinclair «Sono stati anni grandiosi eravamo un movimento di massa e lo diventammo soprattutto grazie al rock’n’roll. L’obiettivo primario era uscire dal Vietnam, una volta raggiunto tutto si sgonfiò»

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 25 giugno 2014
«Ho sviluppato il mio attivismo scoprendo Max Roach e Charles Mingus. Quando mi resi conto che tutta la musica che ascoltavo da piccolo era suonata da neri, cominciai a chiedermi: «Come mai sono sempre loro a produrre buona musica, mentre tutto il resto è così blando e scadente?». Sarà anche logora – perennemente affibbiata a fotomodelle, scarpe da ginnastica, calciatori e macchinette per il caffè – ma è definizione che gli si attaglia perfettamente: John Sinclair è un’icona. Classe 1938, poeta beat, storico e filologo del jazz, autore di libri e di infinite note di copertina di dischi, attivista antiproibizionista,...

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