Ipasvi, quando la smentita è la miglior conferma
La replica Lo scopo della mia battaglia, cara presidente dell'Ipasvi, non è «creare discredito e offese», non sono proprio il tipo, ma è dare una mano a 420 mila infermieri a liberarsi da sfruttamenti, servitù, mortificazioni, gli stessi infermieri che il codice deontologico da lei voluto (art. 49) ha consegnato nelle mani dell’uso arbitrario e deregolato della professione condannando la sua gente alla peggior cosa che può capitare a una professione: la perdita di identità
La replica Lo scopo della mia battaglia, cara presidente dell'Ipasvi, non è «creare discredito e offese», non sono proprio il tipo, ma è dare una mano a 420 mila infermieri a liberarsi da sfruttamenti, servitù, mortificazioni, gli stessi infermieri che il codice deontologico da lei voluto (art. 49) ha consegnato nelle mani dell’uso arbitrario e deregolato della professione condannando la sua gente alla peggior cosa che può capitare a una professione: la perdita di identità