Alias Domenica
Irene Brin, il moto incessante del gusto
Autori vari, "Irene Brin, Gaspero del Corso e la Galleria L’Obelisco", a cura di Vittoria Caterina Caratozzolo, Ilaria Schiaffini e Claudio Zambianchi, edizione Drago) Il volume riflette sull’esperienza di gallerista di Irene Brin: il suo Obelisco in via Sistina a Roma fu vetrina di qualità, recettiva come una polaroid, ma senza alcuna intenzione militante
Esterno della Galleria L’Obelisco, Roma, metà anni ’40 / anni ’50, Fondo Irene Brin, Roma, GNAM
Autori vari, "Irene Brin, Gaspero del Corso e la Galleria L’Obelisco", a cura di Vittoria Caterina Caratozzolo, Ilaria Schiaffini e Claudio Zambianchi, edizione Drago) Il volume riflette sull’esperienza di gallerista di Irene Brin: il suo Obelisco in via Sistina a Roma fu vetrina di qualità, recettiva come una polaroid, ma senza alcuna intenzione militante
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 24 marzo 2019
Credo sia del Wilde l’aforisma che dice non esservi al mondo cosa più seria dell’essere capaci di un po’ di frivolezza. La verità di questo elegante paradosso sembra essere provata dalla biografia di Irene Brin (1911-1969), che un libro miscellaneo, Irene Brin, Gaspero del Corso e la Galleria L’Obelisco, (a cura di Vittoria Caterina Caratozzolo, Ilaria Schiaffini e Claudio Zambianchi, pp. 314, euro 40,00, edizione Drago), ripercorre oggi a partire dai suoi esordi letterari come giornalista. Irene Brin al secolo faceva Maria Vittoria Rossi (il nome glielo scelse Leo Longanesi) e discendeva da una ricca famiglia ebraica di Gorizia. Il...