Lavoro
«Iscro», la «cassa integrazione» per le partite Iva: una «rivoluzione» mancata
Lavoro autonomo e Covid Alla campagna dell'associazione dei Freelance Acta contro il bonus "Iscro", ovvero l'"indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa" partecipano archivisti, guide turistiche, traduttori, lavoratori dell'arte, illustratori: "Inadeguato ed escludente. Necessaria una riforma inclusiva del Welfare"
Lavoro autonomo e Covid Alla campagna dell'associazione dei Freelance Acta contro il bonus "Iscro", ovvero l'"indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa" partecipano archivisti, guide turistiche, traduttori, lavoratori dell'arte, illustratori: "Inadeguato ed escludente. Necessaria una riforma inclusiva del Welfare"
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 31 marzo 2021
In piena «seconda ondata» del Covid, mentre il lavoro autonomo è stato travolto dalla crisi innescata dal contenimento del virus, è stato presentato come una «cassa integrazione per le partite Iva» in realtà è uno dei tanti bonus erogati dal governo Conte bis e, al momento, confermato da quello successivo di Draghi. Si chiama «Iscro», un brutto acronimo che significa «indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa» ed è contestato dalle associazioni delle Guide turistiche (Agta), traduttori (TradInfo), archivisti (Archim), illustratori (Associazione autori di immagini), lavoratori dell’arte (Artworkers) che hanno aderito alla campagna dell’associazione dei freelance Acta «#RidateciLaTorta». Il sussidio...