Cultura

Ishiguro, metafore per velare un mondo effimero

Ishiguro, metafore per velare un mondo effimeroKazuo Ishiguro

Nobel letteratura L'accademia svedese premia lo scrittore di romanzi come «Quel che resta del giorno» e «Il gigante sepolto», per la «scoperta dell’abisso sottostante il nostro illusorio senso di connessione con il mondo»

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 6 ottobre 2017
Stringere in una metafora di ampio respiro narrativo le questioni emotivamente più dolenti – non fatti privati, ma emergenze sociali di portata per nulla contingente – sembra essere la costante dei romanzi di Kazuo Ishiguro, ieri premiato con un meritatissimo Nobel, che guarda alla sua «scoperta dell’abisso sottostante il nostro illusorio senso di connessione con il mondo», e – al tempo stesso – porta all’evidenza la smagliante scrittura dell’autore inglese, l’eleganza della sua prosa, il virtuosismo delle sue digressioni, a volte capaci di ospitare enfatiche amplificazioni di piccoli gesti quotidiani – umili rituali come quelli di un maggiordomo in Quel...

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