Internazionale
Isis e crisi economica, ricetta per la repressione in Kurdistan
Iraq Il presidente Barzani ha soffocato le proteste anti-governative con la violenza della polizia e sventolando lo spauracchio islamista. Ma la regione resta sull'orlo del caos politico
Bandiere del Kurdistan iracheno – Reuters
Iraq Il presidente Barzani ha soffocato le proteste anti-governative con la violenza della polizia e sventolando lo spauracchio islamista. Ma la regione resta sull'orlo del caos politico
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 27 novembre 2015
Chiara CruciatiSULAIMANIYA
Sulaimaniya è altro rispetto ad Erbil. Centro liberale del Kurdistan iracheno, è la città delle opposizioni al sempreverde presidente Barzani, la città della cultura popolare e delle voci critiche. Da qui è partita l’ondata di proteste che prima ha imbarazzato il Kdp, il partito di Barzani, e poi ha giustificato la dura repressione della polizia. A monte la rabbia per una crisi economica pagata solo dai ceti medio-bassi, ma che non scalfisce le ricchezze accumulate dall’élite politica ed economica. Una crisi giustificata con la lotta all’Isis e l’arrivo di due milioni di profughi e imputata unicamente al governo centrale di...