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Isis, Turchia e lo specchio del terrore
Meta terrorismo Siamo entrati in una nuova fase della rappresentazione della violenza, con ulteriori passi in avanti nello sviluppo del genere «meta-terrorismo»
Il luogo della strage alla discoteca Reina di Istanbul – AbacaPress
Meta terrorismo Siamo entrati in una nuova fase della rappresentazione della violenza, con ulteriori passi in avanti nello sviluppo del genere «meta-terrorismo»
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 4 gennaio 2017
Per quanto ne sappiamo il massacro di Istanbul segue le linee di evoluzione degli attacchi jihadisti degli ultimi mesi: un attentatore solitario che sceglie come obiettivo la folla inerme e indistinta, muovendosi sullo sfondo di forti richiami simbolici e identitari (l’alcol, la festa «politeista»). Che siano uno o più d’uno, ad agire è una mano militarmente addestrata, che si divincola nei meandri di una città presidiata da migliaia forze di sicurezza in un paese dove vige lo stato d’emergenza, e si muove come un inghimasi, pronta a sparare fino all’ultima cartuccia. Non si tratta né di kamikaze imbottito di esplosivo,...