Cultura
Istruzione, terreno politico e di lotte contro valutazioni totalitarie
Scaffale Un percorso di lettura all’insegna di una fortiniana verifica dei poteri contro la deriva in atto nelle aule. Il concetto di «autonomia», che allude a una libertà coniugata con l’uguaglianza, è stato rovesciato nel suo opposto, portando alla perdita di senso critico, linguaggio e indipendenza
Scaffale Un percorso di lettura all’insegna di una fortiniana verifica dei poteri contro la deriva in atto nelle aule. Il concetto di «autonomia», che allude a una libertà coniugata con l’uguaglianza, è stato rovesciato nel suo opposto, portando alla perdita di senso critico, linguaggio e indipendenza
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 21 febbraio 2020
I libri del segretario dell’Unicobas Stefano D’Errico (La scuola distrutta, Mimesis, pp. 640, euro 30), quello curato da Sergio Colella, Dario Generali, Fabio Minazzi (La scuola dell’ignoranza, Mimesis, pp. 280, euro 24) e di Anna Angelucci e Giuseppe Aragno (Le mani sulla scuola, Castelvecchi, pp. 192, euro 17) fanno emergere un lavoro critico sull’ideologia e gli esiti delle «riforme» neoliberali che hanno trasfigurato l’istruzione e la ricerca. LA CONTEMPORANEITÀ di queste uscite è l’esito di una militanza pluriennale condotta in convegni, seminari, campagne a difesa della scuola pubblica, con alterne fortune. L’invito è leggerli singolarmente, e in maniera incrociata, perché...