Internazionale

L’Italia in Libia tra stragi e petrolio

L’Italia in Libia tra stragi e petrolio

Tripoli Ieri i miliziani di Misurata hanno ucciso almeno 15 persone nella capitale. 130 i feriti. Questo clima non preoccupa Roma. I vincoli coloniali prima e gli interessi commerciali in seguito, hanno cementato un rapporto di interdipendenza con la Libia duraturo e molto proficuo, soprattutto per la controparte italiana.

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 16 novembre 2013
Le milizie continuano a dettare legge nelle strade della Libia e non esitano a compiere stragi. Ieri a Tripoli almeno 15 persone sono morte e altre 130 sono rimaste ferite quando miliziani di Misurata hanno aperto il fuoco su di un corteo di cittadini che manifestavano per chiedere l’applicazione della legge 27 che, tra i suoi punti, prevede l’uscita dalla capitale dei gruppi armati. Il bilancio in serata pareva destinato ad aggravarsi ulteriormente. Già la scorsa settimana la capitale era stata teatro di scontri tra milizie rivali in cui erano rimaste uccise tre persone e ferite almeno 30. In questo...

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