Internazionale
Italia-Libia, un Paese di sonnambuli
Mediterraneo Oltre 10mila persone sono state rimpatriate in Libia da gennaio e secondo le agenzie internazionali e dell’Onu nei centri libici non vengono rispettati i diritti umani, ovvero si sopravvive tra torture e privazioni come nei lager. Ogni volta che un leader italiano incontra un capo libico c’è aria di presa di in giro
Guardia costiera libica effettua rimpatri – Ap
Mediterraneo Oltre 10mila persone sono state rimpatriate in Libia da gennaio e secondo le agenzie internazionali e dell’Onu nei centri libici non vengono rispettati i diritti umani, ovvero si sopravvive tra torture e privazioni come nei lager. Ogni volta che un leader italiano incontra un capo libico c’è aria di presa di in giro
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 2 giugno 2021
«Libia, l’Italia s’è desta», titolava con grande ottimismo un giornale, per altro solitamente attendibile e informato. In realtà questa è un’Italia di sonnambuli più che di gente desta. Basta leggere l’Ansa: «274 persone sono state riportate a Tripoli ieri in 2 diverse operazioni della guardia costiera libica (da noi finanziata). Oltre 10mila persone sono state rimpatriate in Libia da gennaio e incarcerate» e secondo le agenzie internazionali e dell’Onu nei centri libici non vengono rispettati i diritti umani, ovvero si sopravvive tra torture e privazioni come nei lager. Ogni volta che un leader italiano incontra un capo libico c’è aria...