Alias Domenica
Italiani a New York, energia e ritirata
A Milano, fra Gallerie d’Italia e Museo del Novecento, "New York New York" Una mostra sulla ricezione americana dell’arte italiana del dopoguerra, da Marino Marini a Schifano. Con NY una relazione ambivalente: effetto liberatorio (Afro, Scialoja), ma anche nera disillusione (Cagli e i pop romani)
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A Milano, fra Gallerie d’Italia e Museo del Novecento, "New York New York" Una mostra sulla ricezione americana dell’arte italiana del dopoguerra, da Marino Marini a Schifano. Con NY una relazione ambivalente: effetto liberatorio (Afro, Scialoja), ma anche nera disillusione (Cagli e i pop romani)
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 2 luglio 2017Edizione 02.07.2017
Giuseppe FrangiMILANO
In una delle scene centrali di Sabrina, il capolavoro di Billy Wilder, si vede Audrey Hepburn presa in primo piano di profilo. Sullo sfondo si riconosce una famosa scultura di Marino Marini, il Cavaliere. Come sottolinea Raffaele Bedarida nel bel saggio di catalogo (Electa) alla mostra New York New York (Milano, Gallerie d’Italia e Museo del 900, sino al 17 settembre), è un’inquadratura su cui Wilder torna più volte: «per un effetto ottico chiaramente studiato, la testa tesa del cavallo di Marino sullo sfondo sembra puntata come un’arma contro il collo di Sabrina. L’immagine segna lo status di vulnerabilità sia...