Cultura

Itinerari letterari tra ascese e ricadute

Itinerari letterari tra ascese e ricaduteUna immagine tratta dalla mostra «Linea Proust. Carlo Bo alla ricerca di un Proust niente affatto perduto» (Palazzo Passionei, Urbino)

TEMPI PRESENTI A Urbino «Linea Proust», nella sede della «Fondazione Carlo e Marise Bo». Fino al 28 aprile a Palazzo Passionei, in mostra le opere di alcuni lettori proverbiali della «Recherche». Si possono osservare le pagine di Giacomo Debenedetti, Giovanni Macchia e Gianfranco Contini cui rispondono quelle di Curtius, di Adorno e di Roland Barthes. Lo scrittore francese assume qui una straordinaria forza cognitiva, è un cartesiano che ha meditato Pascal ascoltando fino in fondo le cosiddette ragioni del cuore

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 17 dicembre 2022
Una delle più splendenti dimore umanistiche a Urbino, il Palazzo Passionei, è sede della «Fondazione Carlo e Marise Bo» che ospita quella che fu la più grande biblioteca privata d’Italia, all’incirca di centomila volumi, ed è oggi patrimonio dell’Università che ne eredita il lascito nei termini sia della tutela sia della conservazione attiva: è questo il caso di Linea Proust. Carlo Bo alla ricerca di un Proust niente affatto perduto (fino al 28 aprile, dal lunedì al venerdì), una mostra o si direbbe meglio istallazione curata da Tiziana Mattioli insieme con Roberto Mario Danese e la collaborazione di Elena Baldoni...

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