Cultura

Jacques Rancière, la possibilità di scavare un buco nel presente

Jacques Rancière, la possibilità di scavare un buco nel presenteUn’installazione di Flaka Haliti, nella mostra «Political Populism», alla Kunsthalle di Vienna, 2015

Un libro-dialogo tra il filosofo francese e Eric Hazan per indagare insieme «I tempi in cui viviamo». Banale l’idea del nichilismo tutto piegato al servizio dei consumi e all’incanto del narcisismo mercantile. I sistemi di rappresentanza trovano il modo di arrangiarsi con le anomalie e i mostri che secernono

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 9 novembre 2017
Jacques Rancière è stato l’intellettuale che, forse con più costanza, ha saputo far valere il suo punto di vista critico sul ciclo recente della vita politica francese. Bene ha fatto dunque Eric Hazan a proporgli una conversazione «sul tempo in cui viviamo», nel libro recentemente uscito in Francia En quel temps vivons-nous? (La Fabbrique editions, Paris, pp.72, euro 10). Il ragionamento di Rancière è, come sempre, essenziale: «coloro che ci hanno chiesto di votare Hollande perché era meno peggio di Sarkozy, ci invitano a votare Macron perché è meno peggio di Fillon o Marine Le Pen e, tra cinque anni,...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi