Cultura

Jacques Rancière, l’arte dei giardini ovvero «dell’uso avvertito della proprietà»

Jacques Rancière, l’arte dei giardini ovvero «dell’uso avvertito della proprietà»Eugène Carrière, Paysage avec large rivière (1906)

SCAFFALE L’ultimo libro del filosofo francese sul tempo del paesaggio e le origini della rivoluzione estetica

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 18 febbraio 2020
Secondo Jacques Rancière, il tempo del paesaggio si genera come eterocronia contraddittoria all’interno di una congiuntura storica densa: ne definiscono i contorni la nascita dell’estetica come scienza del bello, la rivoluzione francese e lo sviluppo di una politica parlamentare di recinzione delle terre comuni in Inghilterra (il primo Inclosure act è del 1773 e precede la grande legislazione ottocentesca). Le temps du Paysage. Aux origines de la révolution esthétique, appena dato alle stampe dalle edizioni La Fabrique (pp. 135, euro 14), parte da un presupposto: «il paesaggio è il riflesso dell’ordine sociale. L’ordine sociale può essere descritto come un paesaggio....

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