Cultura
Jacques Vaché, l’eccentrico maestro di Breton
Scaffale Bordolibero pubblica una nuova versione delle sue «Lettere di guerra 1916-1918». Le sue missive si caratterizzano per il tono ironico, che non disdegna l’impiego di neologismi o vocaboli alterati, sulla falsariga del linguaggio insensato impiegato da Jarry nel suo «Ubu Roi». L'autore morì, a ventitré anni, in una anonima stanza di albergo, per overdose di oppio
Scaffale Bordolibero pubblica una nuova versione delle sue «Lettere di guerra 1916-1918». Le sue missive si caratterizzano per il tono ironico, che non disdegna l’impiego di neologismi o vocaboli alterati, sulla falsariga del linguaggio insensato impiegato da Jarry nel suo «Ubu Roi». L'autore morì, a ventitré anni, in una anonima stanza di albergo, per overdose di oppio
Pubblicato circa un anno faEdizione del 27 settembre 2023
L’edizione originale delle Lettres de guerre venne pubblicata dalla casa editrice Au sans pareil nel 1919, a cura e con prefazione di André Breton. Nello stesso anno apparvero su «Littérature» ampi stralci della raccolta poetica Les Champs magnétiques, scritta a quattro mani da Breton e Soupault, universalmente conosciuta come la prima opera surrealista, in quanto inaugurava il metodo dell’écriture automatique. L’AUTORE di quelle lettere, Jacques Vaché, era morto in circostanze misteriose, ad appena ventitré anni. Il suo corpo era stato trovato senza vita, insieme a quello dell’amico commilitone Paul Bonnet, nella camera di un anonimo albergo di Nantes, a distanza...