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Jakub Jankto: «Sono gay e non voglio più nascondermi»

Jakub Jankto: «Sono gay e non voglio più nascondermi»Jakub Jankto – foto Ansa

Calcio Il coming out del calciatore, il primo europeo a carriera in corso. Il caso Fashanu

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 14 febbraio 2023

Forse è uno dei pochi segnali positivi arrivati dal calcio negli ultimi tempi. Il coming out di Jakub Jankto, centrocampista ceco – in Italia tra Ascoli, Udinese, Sampdoria – rappresenta il primo passo per sfatare il tabù dell’omosessualità nel pallone, dove nessuno ha mai visto, nessuno ha conosciuto un collega gay e tutto resta permeato da un’inossidabile omertà. Si tratta del primo calciatore europeo a rendere nota la sua omosessualità a carriera in corso (allo Sparta Praga). L’ultimo caso si è verificato ben oltre 30 anni fa: l’attaccante inglese Justin Fashanu confessò la sua bisessualità e poi divenne la vittima prescelta di ripetuti episodi di intolleranza sugli spalti, che lo spinsero in un vortice negativo, sino al suicidio del 1998.
L’ultimo caso si è verificato ben oltre 30 anni fa: l’attaccante inglese Justin Fashanu confessò la sua bisessualità e poi divenne la vittima prescelta di ripetuti episodi di intolleranza sugli spalti, che lo spinsero al suicidio

«Ciao, sono Jakub Jankto. Come tutti gli altri: ho i miei punti di forza. Ho i miei punti deboli. Ho una famiglia. Ho degli amici. Ho un lavoro che svolgo al meglio da anni, con serietà, professionalità e passione. E, come tutti gli altri: voglio anche vivere la mia vita in libertà. Senza paure. Senza pregiudizio. Senza violenza. Ma con amore. Sono omosessuale e non voglio più nascondermi», è il testo del videomessaggio diffuso attraverso il profilo Instagram del calciatore slovacco. Coming out importante ma, come sottolineato da Fabrizio Marrazzo Portavoce Partito Gay Lgbt+: «Frase detta non a caso ora che gioca in un paese più inclusivo. Infatti, nella Repubblica Ceca le unioni per coppie Lgbt+ sono consentite dal 2001 e regolarizzate dal 2006, circa 20 anni prima di noi, hanno una legge contro l’omofobia dal 2009»

È UN PASSAGGIO importante perché l’Europa sul tema omosessualità era più di un passo indietro rispetto ad altre realtà: solo il tedesco Thomas Hitzlsperger (passato anche alla Lazio) si è esposto, ma dopo essersi ritirato. In Australia c’è stato poco meno di due anni fa il coming out di Josh Cavallo, dell’Adelaide United, recentemente assai critico per il clima intimidatorio verso la comunità Lgbt ai Mondiali in Qatar.
Anni fa nella Major League Soccer c’è stata l’uscita pubblica, anche in questo caso dopo la fine della carriera agonistica, di Robbie Rogers, dei Los Angeles Galaxy, con la storia della sua omosessualità nascosta sulla copertina di Sports Illustrated. Qualche mese fa un segnale è arrivato dall’Inghilterra con la «confessione» del 17enne Jake Daniels, del Blackpool. Sino all’uscita di Jankto. In attesa che si squarci il velo dell’omertà.

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