Cultura
Janice Pariat, il viaggio di una foglia e degli esseri viventi
GEOGRAFIE Parla la scrittrice indiana a proposito del suo «Tutto ciò che la luce tocca». Per Salani l’ultimo romanzo dell’autrice che sarà ospite a Roma il primo di ottobre alla Casa di Goethe. «L’oralità è un omaggio alla comunità cui appartengo. È associata allo spazio delle donne quando si riuniscono, condividono storie e cantano»
Janice Pariat, foto Wikicommons
GEOGRAFIE Parla la scrittrice indiana a proposito del suo «Tutto ciò che la luce tocca». Per Salani l’ultimo romanzo dell’autrice che sarà ospite a Roma il primo di ottobre alla Casa di Goethe. «L’oralità è un omaggio alla comunità cui appartengo. È associata allo spazio delle donne quando si riuniscono, condividono storie e cantano»
Pubblicato circa 2 mesi faEdizione del 28 settembre 2024
«Quasi dieci anni fa mi aggiravo nei giardini della Cattedrale di Salisbury nel Regno Unito e mi sono imbattuta in una piccola mostra dedicata alle botaniche vittoriane ed edoardiane. Queste donne hanno viaggiato per il mondo, hanno raccolto piante, le hanno dipinte e hanno condotto vite turbolente, facendo cose che le donne non ci si aspettava facessero all’epoca». La gestazione dell’ultimo romanzo di Janice Pariat, Tutto ciò che la luce tocca (Salani, pp. 512, euro 20, traduzione di Erica Mazzi e Alice Provenghi) affonda in un ricordo lontano e esatto: «All’improvviso – prosegue la scrittrice nata in Assam e cresciuta...