Europa
Janša celebra senza i partigiani. Via l’opposizione: «Nuove elezioni»
Trent’anni fa. Un plebiscito ben costruito, la Slovenia forma al volo un proprio esercito e i soldati jugoslavi di stanza nelle caserme – perché quella è ancora Jugoslavia – si […]
Il premier Janša – Ap
Trent’anni fa. Un plebiscito ben costruito, la Slovenia forma al volo un proprio esercito e i soldati jugoslavi di stanza nelle caserme – perché quella è ancora Jugoslavia – si […]
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 27 giugno 2021
Trent’anni fa. Un plebiscito ben costruito, la Slovenia forma al volo un proprio esercito e i soldati jugoslavi di stanza nelle caserme – perché quella è ancora Jugoslavia – si ritrovano nella Repubblica secessionista. Si spara, qualcuno muore ma dura pochi giorni, la Slovenia dichiara la propria indipendenza e chiede al mondo di essere riconosciuta. Se non fosse per un paio di pallottole fischiate vicino alle orecchie di un barista a Gorizia e rimaste conficcate nel muro del bar, nessuno in Italia può supporre quello che sta accadendo a pochi passi. A Trieste la gente brontola, il confine è improvvisamente...