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Jazz, declinazioni «all’europea

Jazz, declinazioni «all’europea

Stili/Oltre lo swing, il bebop e il free. La multiforme scena del vecchio continente Dal dopoguerra in poi, in particolare in Francia, Gran Bretagna e nei paesi scandinavi, si sono sviluppati generi in grado di affiancare i modelli afroamericani. Da Django Reinhardt all’E.S.T. Trio

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 6 febbraio 2016
Nel 1971, verso la fine di una delle sue lezioni-concerto, Dal jazz al pop, divenute fortunate opere discografiche, Giorgio Gaslini dichiara che è giunto il momento dell’Europa, «con grandi solisti, ma pochi stili»: forse all’epoca l’osservazione può sembrare giusta, ma, oggi, dopo quasi mezzo secolo, il vecchio continente forse surclassa il Nuovo Mondo, se ci si mette a elencare gli stili – nel senso di correnti, movimenti, scuole, linguaggi, tendenze – che le musiche improvvisate sanno creare in rapporto più o meno dialettico con le sonorità afroamericane. Per anni si discute se il jazz in Europa debba emulare quello statunitense,...

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