Alias

Jazz, l’arma segreta degli Usa

Jazz, l’arma segreta degli UsaDuke Ellington

Storie/Come il governo decise di trasformare il genere in uno strumento di propaganda Frank Sinatra fu tra i primi a teorizzarne la grande forza mediatica, al pari di quella del cinema, del teatro e della letteratura. Durante gli anni ’50 furono organizzati tour in Urss, in Africa e Asia di artisti come Dizzy Gillespie, Duke Ellington o Dave Brubeck

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 6 novembre 2021
Il termine «soft power», proposto da Joseph Nye negli anni Novanta del secolo scorso, ha definito una forza subdola, che blandisce con la cultura invece di schiacciare con le armi o l’economia. Come ha scritto il poeta Carl Sandburg (e non uno spin doctor qualsiasi): «Hollywood (…) non è impeccabile come Harvard ma arriva comunque più lontano». Questa citazione viene ripresa nel saggio di Francesco Meli Cool Hip Beat: Dal jazz moderno a Jack Kerouac (Mimesis) che sostituisce al cinema la potenza «soft» della musica americana, unica in grado di rivaleggiare con Hollywood nell’esportare immaginari. Il primo a teorizzarlo compiutamente...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi