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Jazz, una questione molto italiana

Jazz, una questione molto italianaGiorgio Gaslini

Pagine/I 20 anni del «Te Deum» e due recenti libri forniscono lo spunto per raccontare la scena nostrana degli ultimi anni La «quasi» autobiografia di Bruno Tommaso e il volume di Stefania Cenciarelli radiografano lo stato di salute del genere in Italia. Occhio a come i nostri artisti hanno saputo cercare e individuare una via autonoma evitando di appiattirsi sui maestri statunitensi

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 30 gennaio 2021
Il 31 dicembre 2001 venne presentato nella basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme il Jazz Te Deum, composto da Gabriele Verdinelli, Bruno Tommaso e Giorgio Gaslini (che ne fu direttore). Un’incursione nella musica sacra realizzata, però, con un taglio «laico» e testi di varia provenienza curati dal musicologo Pietro Sassu. L’opera era già stata registrata nel giugno 2000 dal vivo a Sassari, chiesa di Santa Maria in Betlem, e sarebbe stata pubblicata nel 2001 dall’etichetta Soul Note insieme al Sacred Concert di Gaslini, coprodotta da varie associazioni (le committenti Ass.Polifonica S. Cecilia e Ass. Blue Note Orchestra) con il...

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