Visioni
Jazz & Wine of Peace, al confine dei nuovi ritmi
Note sparse Le giornate al festival di Cormons, osservatorio musicale sempre sospeso fra passato e presente. Nel cast l'eccellente quintetto del fisarmonicista francese Vincent Peirani
il quintetto di Vincent Peirani – foto di Luca d'Agostino
Note sparse Le giornate al festival di Cormons, osservatorio musicale sempre sospeso fra passato e presente. Nel cast l'eccellente quintetto del fisarmonicista francese Vincent Peirani
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 2 novembre 2016
Flavio MassaruttoCORMONS
La lingua più parlata all’Osteria Caramella, tappa obbligata per i festivalieri di Jazz & Wine of Peace di Cormons, è il tedesco. Perché non solo questa è una rassegna da tutto esaurito ma ha anche il primato della maggiore partecipazione di pubblico straniero, oltre il sessanta per cento. Affluenza a parte lo stato di salute di una musica si desume anche da quello che si ascolta nei festival. Dall’osservatorio transfrontaliero di queste giornate al confine orientale il bilancio è incoraggiante. Se i concerti serali offrono agli appassionati la possibilità di ascoltare nomi famosi e di sicura presa come Jan Garbarek,...