Internazionale

«Je suis Raif Badawi»

«Je suis Raif Badawi»Raif Badawi

Arabia Saudita Sospesa all'ultimo istante la seconda razione di frustate che attendeva il blogger saudita, condannato per presunte offese alla religione, per oltraggio, crimini informatici e persino per aver disobbedito a suo padre. Decisiva la campagna portata avanti da Amnesty. Badawi però resta in carcere come tanti altri attivisti che sfidano la monarchia Saud

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 17 gennaio 2015
La fustigazione è soltanto rinviata, per “motivi di salute”. Ma la sentenza emessa contro Raif Badawi, arrestato e condannato per presunte offese alla religione, per oltraggio, crimini informatici e persino per aver disobbedito a suo padre, non è stata annullata. È ferma lì, sospesa, sempre in agguato. Ieri sera è giunta una notizia confortante. Re Abdullah ha inviato il suo caso all’esame della Corte Suprema per una eventuale revisione della sentenza. Vedremo se cambierà qualcosa. Ci piace però pensare che abbiano pesato su Riyadh le pressioni di ong ed istituzioni umanitarie internazionali, a partire dalla campagna lanciata da Amnesty a...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi