Alias
Jean-Claude Izzo, il viaggiatore sedentario che portò la luce del sole nella Série Noire
Il personaggio Nei romanzi dello scrittore marsigliese l'identità aperta e plurale della città minacciata dal razzismo. «Qui bisogna schierarsi, sapersi battere», diceva. Per lui, «non si capisce nulla di questa città se si è indifferenti alla sua luce, palpabile, anche nelle ore più brillanti. Quando ci obbliga ad abbassare gli occhi»
Jean-Claude Izzo
Il personaggio Nei romanzi dello scrittore marsigliese l'identità aperta e plurale della città minacciata dal razzismo. «Qui bisogna schierarsi, sapersi battere», diceva. Per lui, «non si capisce nulla di questa città se si è indifferenti alla sua luce, palpabile, anche nelle ore più brillanti. Quando ci obbliga ad abbassare gli occhi»
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 8 febbraio 2020
Quando Patrick Raynal, all’epoca alla guida della Série Noire, la prestigiosa collana di romanzi polizieschi di Gallimard, lo contattò perché interessato a un suo racconto apparso su una rivista, Jean-Claude Izzo era già un uomo di mezza età. Giornalista da tempo, poeta da sempre, coltivava fin da ragazzo molte passioni. Tra queste, la scrittura e Marsiglia, per lui divenuta con il passare degli anni molto più che una semplice città, quasi un «destino». Quando, in quel 1995, gli amori di Izzo finirono per intrecciarsi inesorabilmente gli uni agli altri, molto del suo percorso era già segnato. «Il mio primo libro...