Visioni

Jean-Daniel Pollet, la bellezza e le rovine dell’immagine poetica

Jean-Daniel Pollet, la bellezza e le rovine dell’immagine poeticaUna scena da «Méditerranée» (1963)

Jean-Daniel Pollet «Fuori Orario» dedica un omaggio al cineasta francese, i suoi lavori all’essenza del Mediterraneo. Una sinfonia visiva per un tempo fuori dai cardini, l’amore di Godard, il legame profondo con la Grecia

«Oggi, un tempo, altrove». (Philippe Sollers per la presentazione di Méditerranée al Jeu de Paume nel 1994). Nel 1962 Jean-Daniel Pollet, insieme Volker Schlöndorff, all’epoca suo assistente, intraprende un viaggio lungo 35.000 chilometri intorno alle sponde del mar Mediterraneo; il risultato di questo viaggio è Méditerranée. In verità nel film non vi è traccia del viaggio: nessuno spostamento, nessun nesso geografico e nessun racconto. Liberate da ogni vincolo, queste immagini dense, piene – a volte luminose, lisce e sensuali altre volte cupe e minacciose – si susseguono come delle note e si incatenano a comporre una sinfonia visiva. Una macchina...

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