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Jean-Pierre e Luc Dardenne, l’incontro e la sua «meraviglia»

Jean-Pierre e Luc Dardenne, l’incontro e la sua «meraviglia»

La rivista Estratto dalla conversazione d’apertura dal numero 43 di «Fata Morgana» dedicato al tema dell'«Incontro»

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 23 ottobre 2021
Se il cinema classico ha al centro l’azione come modifica volontaria di una situazione, l’incontro è qualcosa di imprevedibile. Il cinema moderno, lo pensava anche Zavattini, è un’arte degli incontri. Partirei da una citazione di Luc Dardenne: «Incontrare qualche cosa, qualcuno, una materia, una superficie, un corpo estraneo, sconosciuto». In che senso per voi il cinema è soprattutto un’arte degli incontri? Quando penso al tema dell’incontro penso a una sequenza di Rosetta, in cui la ragazza è stesa sul letto e dice: «Io ho incontrato un amico, tu hai incontrato un amico». Rosetta è un personaggio talmente solitario che ripete...

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