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Jean Puy, le lune del piccolo maestro

Jean Puy, le lune del piccolo maestroJean Puy, "Autoportrait à la pipe en terre", 1920, collezione privata

Riscoperte nell'arte: Jean Puy Unica scena-madre, il Salon del 1905 che lanciò i Fauves: amico di Matisse, apprezzato da Apollinaire, rifluì subito in un nobile e nevrotico anacronismo, in cui recupera la lezione dei Nabis

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 19 aprile 2020
Non esiste, a nostra conoscenza, una trattazione specifica e organica della categoria «piccolo maestro»: sarebbe interessante, soprattutto come storia del gusto. Francis Haskell, che nei Mecenati e pittori tocca il problema a proposito dei Bamboccianti, ne avrebbe tirato fuori un libro fantastico, una miniera di informazioni e di sogni. L’idea si fece strada all’interno delle controversie seicentesche sullo statuto dei generi artistici, dai superiori (pittura di storia) agli inferiori e agli infimi (natura morta, scena ‘di strada’): come a garantire nascostamente una patente di qualità pittorica a opere ‘moralmente’ inferiori. Il «piccolo maestro», poi, trovò l’habitat culturale più proprio nel...

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