Alias Domenica
Jean Vigo, la piccola gente in edizione critica
Dalla Cineteca di Bologna, un cofanetto con "Tutto Jean Vigo" Morto a 29 anni, girò i suoi quattro film alla fine della vita, in stato di grazia. Amato da Bazin e Truffaut come cardine del cinema francese, torna ora in chiave "filologica": il suo capolavoro, «L’Atalante», 1934, viene restituito risalendo per lo «stemma codicum» delle copie
Dita Parlo e Jean Dasté in L’"Atalante" (1934) di Jean Vigo
Dalla Cineteca di Bologna, un cofanetto con "Tutto Jean Vigo" Morto a 29 anni, girò i suoi quattro film alla fine della vita, in stato di grazia. Amato da Bazin e Truffaut come cardine del cinema francese, torna ora in chiave "filologica": il suo capolavoro, «L’Atalante», 1934, viene restituito risalendo per lo «stemma codicum» delle copie
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 15 aprile 2018
Esistono forme dell’espressione in cui il reale e l’immaginario si danno come una cosa sola ed è il caso di Jean Vigo la cui fortuna postuma, perché il regista morì nel ’34 a nemmeno trent’anni, è contenuta in poche bobine, poco meno di tre ore di cinema, e in appena quattro film girati nel suo quinquennio terminale dentro un prolungato stato di grazia (l’occhio dolcemente implacabile, la mano sempre ferma pure nel moto centrifugo) che sembra alludere al furore dionisiaco e dunque a una ispirazione che non conosce tregua né, tanto meno, décalage. Perché Vigo, questo franco-iberico autodidatta e figlio...