Cultura
Jenny Offill, costellazioni del disastro
GEOGRAFIE SENTIMENTALI Intervista con la scrittrice statunitense autrice del romanzo «Tempo variabile», edito in Italia da NN. «La reazione di incredulità davanti a situazioni catastrofiche ha a che vedere con il pregiudizio della normalità, uno dei tanti bias cognitivi. Vecchi schemi per nuove circostanze»
GEOGRAFIE SENTIMENTALI Intervista con la scrittrice statunitense autrice del romanzo «Tempo variabile», edito in Italia da NN. «La reazione di incredulità davanti a situazioni catastrofiche ha a che vedere con il pregiudizio della normalità, uno dei tanti bias cognitivi. Vecchi schemi per nuove circostanze»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 8 maggio 2020
Se clima e tempo non sono sinonimi, diventano prossimi nella loro restituzione quotidiana che tende a stringere nel senso comune rilievi meteorologici e successione di eventi – siano questi ultimi interni o esterni. Il punto non ha a che fare solo con la fornitura di cui dispone ciascuna lingua, bensì con un modo di rappresentare il limitrofo che impone nominazioni più polisemiche di altre. A ben guardare, il clima ha tuttavia nel suo etimo, tiene con sé elementi geografici dati dall’inclinazione terrestre, insieme a un grado di probabilità che si attaglia ai vari contesti materiali. Riconoscibile a ogni latitudine, non...