«Jewels», incanto fuori dai venti di guerra
Coreografia da «Jewels» – foto di Brescia & Amisano/Teatro alla Scala
Visioni

«Jewels», incanto fuori dai venti di guerra

A teatro Alla Scala un capolavoro di uno dei maggiori coreografi del secolo scorso, George Balanchine

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 19 marzo 2022
Jewels. Una cascata di pietre preziose, sospese in una lieve oscillazione, incornicia di luce a goccia la danza. Un capolavoro tripartito firmato nel 1967 da uno dei maggiori coreografi del secolo scorso, George Balanchine. Un viaggio dal romanticismo francese di Gabriel Fauré (Emeralds) al dinamismo rapsodico del Capriccio per piano e orchestra di Stravinsky (Rubies) fino alla maestosità della Terza Sinfonia di Ciajkovsky, distesa in una trasparenza scintillante (Diamonds). Alla Scala fino al 24 marzo, con il Corpo di Ballo e l’Orchestra del Teatro diretta da Paul Connelly, Jewels ci appare oggi come uno stato della mente irraggiungibile, un sogno...

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