Internazionale
Jihadismo e feticismo in Mali
Storie Il Corano e il suo «contrario» in un paese stretto nella morsa tra ideologia salafita e credenze animiste, dove l’opzione del «non credere» è scartata a priori
La grande moschea di Djenné, nel nord del Mali
Storie Il Corano e il suo «contrario» in un paese stretto nella morsa tra ideologia salafita e credenze animiste, dove l’opzione del «non credere» è scartata a priori
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 18 marzo 2015
Elisa PelizzariBAMAKO
«Tutto è nel Corano: il testo sacro può dunque essere utilizzato a fin di bene o di male», afferma con semplicità Souleymane Maïga, un importante imam di Bamako. La capitale maliana è ancora incredula per l’attentato di stampo jihadista del 7 marzo scorso ufficialmente rivendicato dai militanti di Al-Mourabitoune, agli ordini di Mokhtar Belmokhtar, noto trafficante, un tempo legato ai gruppi armati algerini (Gia) e poi convertito all’ideologia salafita. Maïga dirige la preghiera nella moschea di Sébénikoro, uno dei sei comuni del distretto di Bamako, ed è originario di Gao. La sua figura minuta si sposa perfettamente con il tono...