Joana Vasconcelos, le mie opere nascono per trasmettere felicità
Joana Vasconcelos, veduta parziale della mostra al Museo Archeologio Paolo Orsi, Siracusa. Foto Maria Pia Ballarino. Courtesy Parco Archeologico e Paesaggistico di Siracusa, . – Foto Maria Pia Ballarino. Courtesy Parco Archeologico e Paesaggistico di Siracusa
Cultura

Joana Vasconcelos, le mie opere nascono per trasmettere felicità

Intervista Un incontro con l'artista che vive e lavora a Lisbona, che ha appena allestito due grandi installazioni a Napoli e Siracusa. «Il barocco da noi è una forma di cultura sincretica. Ancora oggi, entrando in una casa portoghese, ci si può trovare davanti una Madonna, un Buddha o una maschera africana»

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 13 aprile 2022
Di lei chi non ricorda l’enorme lampadario appeso all’ingresso delle Corderie, in occasione della Biennale 2005? Luccicava e abbagliava gli occhi, creando un’illusione; in realtà a risplendere erano gli involucri di plastica di 14mila tampax che componevano la scultura di Joana Vasconcelos. Era la prima Biennale con due curatrici, Rosa Martinez e Maria de Corral; Barbara Kruger aveva preso il premio alla carriera, e quel suo manufatto, tanto sontuoso quanto ironico, era diventata l’icona di quella Biennale. Sono passati quasi venti anni e Vasconcelos non ha smesso di inventare forme e installazioni che lasciano a bocca aperta, salvo poi attirare...

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