Politica

Jobs act, il referendum Cgil agita i dem

Jobs act, il referendum Cgil agita i demLandini con Conte e Schlein – LaPresse

Lavoro Scotto e Sarracino pronti a firmare, Guerini a Schlein: «Fossi in lei non lo farei». Ma già nel 2022 il Pd voleva «superare» quelle norme, compreso Bonaccini. La leader: «Molti dei nostri daranno una mano nella raccolta firme». Delrio: no ad abiure

Pubblicato 7 mesi faEdizione del 4 maggio 2024
Sulla carta, il Pd i conti con il Jobs act dovrebbe averli già fatti. Almeno dal 2022, ben prima dell’avvento di Schlein, i principali dirigenti del partito avevano preso le distanze da quella stagione, ammettendo gli errori compiuti sulla precarietà e sui licenziamenti. Enrico Letta in una intervista al manifesto del settembre 2022, alla vigilia delle politiche, parlò di «superamento» del Jobs act e aggiunse che «la stagione del blairismo è consegnata alla storia». Durante la campagna per le primarie del 2023 Schlein definì quelle norme «un errore» e così fece anche il suo rivale Bonaccini: «Intervenire sull’articolo 18 penso...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi