Politica

Jobs act, le opposizioni abbandonano: «Farsa»

Jobs act, le opposizioni abbandonano: «Farsa»Il ministro del lavoro Giuliano Poletti

Montecitorio Passa il nuovo art.18 versione Sacconi. Damiano soddisfatto, l'ex ministro esulta. Tutte le minoranze lasciano la commissione, tranne quella del Pd che applaude

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 19 novembre 2014
Hanno dato battaglia dalle otto di mattina alle otto di sera, ma alla fine tutte le opposizioni, dopo aver votato l’ennesimo no, stavolta al ’nuovo’ art. 18, hanno abbandonato l’aula del quarto piano di Montecitorio dove, da domenica pomeriggio, si consuma il confronto sul jobs act. Giorgio Airaudo, l’ex Fiom ora in Sel che propone di lasciare la maggioranza «a cantarsela e a suonarsela», a quell’ora è furibondo: «La maggioranza si è blindata, la discussione è una finta. Ne sappiamo di più dai giornalisti che dalla maggioranza. Scopriamo che l’emendamento Gnecchi (la riformulazione del nuovo art.18, ndr) è in realtà emendato...

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