Cultura

Jocelyn Bell, il guizzo rosso delle stelle

Jocelyn Bell, il guizzo rosso delle stelleJocelyn Bell, 1968, Mullard Radio Astronomy Observatory, Cambridge University foto di Daily Herald Archive/Sspl/Getty Images)

SCIENZA Intervista con l’astronoma irlandese che nella notte del 28 novembre del 1967 scoprì la prima pulsar. Quando nel 1974 arrivò il Nobel, andò a Antony Hewish e Martin Ryle. La scienziata fu «derubricata». «Rintracciai la seconda in un altro punto del cielo. Fu chiaro che non erano due gruppi di extraterrestri a inviare messaggi allo stesso tempo e verso lo stesso insignificante pianeta»

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 27 novembre 2022
Se c’è una storia che meglio di ogni altra può raccontare cosa significa l’invisibilizzazione del lavoro femminile nella ricerca, quella è la storia di Jocelyn Bell. La scienziata che ha fatto una delle scoperte più sorprendenti dell’astrofisica dell’ultimo secolo, arrivando a convincere l’ingessato comitato dei Nobel per la Fisica che anche le ricerche astronomiche possono essere degne del premio più prestigioso. Ma a lei però il Nobel non venne mai assegnato. Alla donna la cui meticolosità, precisione e zelo permisero di accorgersi di quel segnale piccolissimo – letteralmente, mezzo centimetro in chilometri di rotoli di carta – che avrebbe cambiato...

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