Visioni

Jocelyne Saab, raccontare il mondo come gesto di libertà

Jocelyne Saab, raccontare  il mondo come gesto di libertàJocelyne Saab

Cinema Addio alla cineasta che coi suoi film aveva narrato il Libano della guerra. Dagli Gli esordi a Beirut sotto le bombe, alle storie di donne indocili contro la tradizione

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 9 gennaio 2019
Da dove si può cominciare a raccontare Jocelyne Saab, libanese, cineasta, fotografa, giornalista, intellettuale raffinata, femminista, sempre in prima persona nelle battaglie che hanno attraversato il suo Paese, anche quando ne era fisicamente lontana, e quel medioriente di cui ha illuminato conflitti, ambiguità, contraddizioni e bellezza? In una intervista sul suo ultimo film, What’s going on? (2009), girato a Beirut quando era stata nominata capitale mondiale della cultura diceva: «Questa è una città surrealista. André Breton ha detto:’Il più grande gesto surrealista è fare la cacca in un posto, lasciarla lì e andarsene’. Penso che Beirut racchiuda in sé il...

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