Visioni
Joe, il sesso e la pistola
Nymphomaniac II Il «Volume II» del regista danese, nella versione tagliata. Il respiro scatenato dell’adolescenza lascia posto a una dimensione più cupa, quasi da martirio, nell’età adulta
Una scena di Nymphomaniac
Nymphomaniac II Il «Volume II» del regista danese, nella versione tagliata. Il respiro scatenato dell’adolescenza lascia posto a una dimensione più cupa, quasi da martirio, nell’età adulta
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 24 aprile 2014
Diciamolo subito: l’idea di dividere in due capitoli la liberatoria «confessione» (seduta psicanalitica? Invenzione di sé?) di Joe, nella seconda parte interamente Charlotte Gainsbourg – che sostituisce anche nei ricordi narrativi Stacy Martin – al di là delle questioni distributive si accorda perfettamente al dispositivo del regista. Che come in ognuno dei suoi film, dai tempi del dogmatico-Dogma, si diverte a «giocare» con lo spettatore dettando le sue regole. Sta poi a noi accettarle, contestarle, opporvisi, inventarne a nostra volta delle nuove; è l’essenza del cinema stesso, solo che von Trier lo fa spesso con eccessi programmatici, e specie qui...