Alias

John Mayall, blues infinito

John Mayall, blues infinitoJohn Mayall oggi

Intervista/L’ultraottantenne polistrumentista di Macclesfield Il musicista, tra i precursori del sound afroamericano in Gran Bretagna, pubblica il sessantacinquesimo album, «A Special Life»

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 28 giugno 2014
A ottantun anni «suonati», il decano del british blues, con A Special Life, regala ancora un disco molto fresco, molto giovanile, molto blues ma nello stile english, un po’ rockeggiante e un po’ psichedelico, pur con solide radici nelle culture afroamericane, seguendo una vocazione risalente agli anni Sessanta. Inizia appunto una «vita speciale», quando, lungo il decennio, un oscuro cantante, che strimpella chitarra, pianoforte, organo, armonica a bocca nei jazz club di Londra, da bluesman di nicchia diventa addirittura un divo pop, con i dischi in classifica, proprio come quelli dei «colleghi» Beatles, Rolling Stones, Yardbirds, Spencer Davis Group. C’è...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi