Visioni

Johnny Dowd: «Il sogno americano è morto»

Johnny Dowd: «Il sogno americano è morto»Johnny Dowd – foto di Kat Dalton

Musica Arriva il nuovo album dell'artista texano: «Dovevo scrivere canzoni che la gente potesse canticchiare attorno al fuoco mentre si arrostiscono marshmallows»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 22 giugno 2019
Ogni mattina si sveglia, armeggia su una drum machine per tirare fuori un bel groove per una canzone, poi cancella tutto e ricomincia da capo finché non si rompe, e quando si rompe accende la tv. A raccontare la sua giornata tipo è Johnny Dowd, settantunenne texano di nascita ma da tempo domiciliato a Ithaca, stato di New York, che segue personalmente il lancio del suo ultimo disco come la nascita di un figlio. Il ventiquattresimo, tra album, cassette e dischi live, misconosciuti tesori di un’incredibile carriera trentennale, cominciata vagando nelle lande desolate del Sud, per poi arrivare nel ’79...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi