Visioni
Julia Holter, la musica antidoto contro la xenofobia
Incontri Si intitola «Aviary» il nuovo album - doppio - della cantautrice americana, il più sperimentale. «Non solo gli Stati uniti, anche altri paesi vivono ondate di nazionalismo e hanno leader autocratici che ignorano i diritti umani. È tutto così spaventoso»
Julia Holter – foto di Leonard Nevarez
Incontri Si intitola «Aviary» il nuovo album - doppio - della cantautrice americana, il più sperimentale. «Non solo gli Stati uniti, anche altri paesi vivono ondate di nazionalismo e hanno leader autocratici che ignorano i diritti umani. È tutto così spaventoso»
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 6 novembre 2018
Il mondo è una cacofonia assordante, dice Julia Holter, e l’unica strategia di sopravvivenza è rispondere con un coro di voci e suoni che abbracciano epoche, culture, lingue diverse. Dalle canzoni dei troubadour occitani a un’artista libanese, da Dante a Pushkin, da Saffo alla monaca buddista Choying Drolma, quel balbettio incoerente è elevato a principio compositivo, arte empatica che invita a restare umani in un mondo che ci spinge verso una ferocia innaturale. Se l’arte non ha il compito di indicarci la strada che conduce fuori dall’inferno della Città dell’Uomo, perlomeno può aprire squarci di resistenza e di sfida. Aviary...