Europa

Juncker, un presidente destabilizzato

Austerità Le nuove rivelazioni sul caso Luxleaks travolgono il capo della Commissione Ue poco prima del giuramento. E ammette: «Sono indebolito». La credibilità dell’intero esecutivo europeo è a rischio. Avverte Italia e Francia: «Senza riforme sanzioni a marzo». Padoan è sicuro: «Le facciamo perchè ci servono e non perché ce lo dicono gli altri»

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 11 dicembre 2014
«Se l’Italia e la Francia non procederanno con le riforme annunciate, si arriverà a un inasprimento della procedura sul deficit». «Se alle parole non seguiranno i fatti per questi paesi sarà spiacevole, ma i governi ci hanno garantito che faranno quanto annunciato». Queste le dichiarazioni alla Frankfurter Allgemeine Zeitung di un Jean-Claude Juncker sempre più indebolito e destabilizzato dalle nuove rivelazioni sul caso Luxleaks, dopo quelle di inizio di novembre. Le notizie sono arrivare poco prima che prestasse giuramento solenne di fronte alla Corte di giustizia europea, che ha sede in Lussemburgo. «Non è una coincidenza», pensano a Bruxelles. Juncker...

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