Juventus e Inter, bellezze un po’ traballanti
Calcio Dopo le luci e ombre della prima giornata di coppe, ci si rituffa in campionato. Piatto forte il derby meneghino in programma sabato sera
Calcio Dopo le luci e ombre della prima giornata di coppe, ci si rituffa in campionato. Piatto forte il derby meneghino in programma sabato sera
La Juventus migliora ma colleziona reti al passivo. L’Inter traballa in Champions League e forse proietta le sue attenzioni sulla corsa scudetto. Poi c’è il Napoli che batte di nuovo il Liverpool, il Milan che riposa in settimana e per ora non prende gol, le romane tra la Roma in salute e la Lazio in apparente crisi, assieme all’Atalanta, irriconoscibile a Zagabria. Il quadro delle big di A, dopo il primo giro nelle Coppa europee, a poche ore dal via del quarto turno del girone d’andata (nell’anticipo del venerdì, Cagliari-Genoa, è stato distribuito allo stadio un volantino con la poesia «Noi siamo sardi» di Grazia Deledda, Nobel per la Letteratura) introduce al torneo forse più equilibrato dell’ultimo decennio. Insomma, la Juve (in casa domani con il Verona) resta la più forte, organico senza pari e sta assimilando il verbo di Sarri, bel gioco, difesa alta, ma i bianconeri pagano sui calci piazzati e non somigliano ancora a un’armata senza difetti.
E SE A TORINO potrebbero alzare i giri del motore nei dintorni di Natale, tocca all’Inter di Antonio Conte provare a guadagnare qualche punto in classifica. I nerazzurri sono primi, a punteggio pieno, certo il calendario è sinora stato amico, sul cammino nessuno ostacolo di valore ma il derby di sabato sera contro il Milan vale un pezzetto di stagione, soprattutto dopo il pareggio casalingo nell’avvio di Champions League contro lo Slavia Praga che forse ha svelato le priorità interista, affamata in campionato (la specialità della casa del suo allenatore), timida, forse non pronta per la Coppa. E sarà prova speciale anche per i rossoneri, tra i candidati per un seggio tra le prime quattro in ottica Champions League, senza impegni in settimana e quindi rinchiusi nel laboratorio tattico di Marco Giampaolo, la guida del nuovo corso targato Boban e Maldini. Domenica alle 15, a Lecce c’è il Napoli di Carlo Ancelotti che ha rimesso sotto, 12 mesi dopo, il Liverpool di Jurgen Klopp, nel frattempo divenuto campione d’ Europa. Una nuova patente per gli azzurri, alla seconda stagione con Ancelotti in panca, che sembrano al momento l’avversario più qualificato della Juventus. Consapevolezza, un gioco mandato a memoria, una rosa finalmente all’altezza: tre frecce forse decisive in faretra per Aurelio De Laurentiis.
E SE LA LAZIO (ospita il Parma all’Olimpico) in Europa League con il Cluji ha ripetuto gli errori che sono costati punti nello scorso weekend con la Spal, evidenziando pregi ma anche i limiti non colmati dal mercato dal duo Tare-Lotito, inizia a seminare emozioni la Roma (trasferta a Bologna) del portoghese Fonseca. La quaterna ai turchi del Basaksehir in Coppa dopo quella assestata al Sassuolo: gioco offensivo, giovani, più spensieratezza nel primo atto post Totti-De Rossi, in attesa che duri. Mentre conta di cambiare registro (contro la Fiorentina) l’Atalanta, travolta nell’esordio in Champions League dalla Dinamo Zagabria, in attesa della rivincita, tra due settimane, con lo Shakthar Donestsk.
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