Visioni
Kafka a Teheran, l’Iran allo specchio davanti alla macchina da presa
Al cinema Ali Asgari e Alireza Khatami in nove storie e con molto umorismo denudano i paradossi del regime. Un coro di più generazioni, ambienti, situazioni, l’assurdità del potere, il controllo di ogni spazio vitale
Una scena da «Kafka a Teheran»
Al cinema Ali Asgari e Alireza Khatami in nove storie e con molto umorismo denudano i paradossi del regime. Un coro di più generazioni, ambienti, situazioni, l’assurdità del potere, il controllo di ogni spazio vitale
Pubblicato circa un anno faEdizione del 5 ottobre 2023
A Teheran tutto è difficile, anzi impossibile. Non solo i «grandi sistemi» ma anche le cose ordinarie, banali – seppure importanti – quali scegliere il nome al proprio figlio o prestare la macchina al proprio fratello – se questi ha i capelli un po’ più lunghi del consentito. Si cade in contenziosi infiniti e senza senso con la «legge», che sono implacabili, e in cui ogni parola, frase, sospiro rischiano di peggiorare la situazione. Perché qualsiasi risposta spalanca la via a altre persecuzione, a nuove accuse rispetto alle quali diviene impossibile difendersi. Anche se non c’è nulla da cui farlo....