Cultura

Kapoor, un dissidente in rosso e nero

Kapoor, un dissidente in rosso e neroDal documentario «Anish Kapoor. Rosso veneziano»

Intervista L'artista anglo-indiano si racconta in occasione delle mostre che lo hanno visto protagonista a Venezia. Domani su Sky Arte il documentario alle 21,15. «Nel meraviglioso dialogo che si instaura tra lo spettatore e l’oggetto d’arte, può scaturire un atto poetico quando l’opera non trasmette semplicemente un messaggio, ma coinvolge il corpo con la sua fragilità e sessualità»

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 18 dicembre 2022
«Sono convinto che gli artisti parlino la lingua della mitologia e non quella fattuale. Essere indiano o ebreo è un  retaggio del mio passato, non mi catalogo come tale. Ogni artista intraprende un viaggio poetico che conduce al di là dei luoghi delle proprie origini». Anish Kapoor, britannico, è nato a Mumbai nel 1954, da padre indiano e madre ebrea-irachena. Dentro di sé intreccia più radici che lo rendono una sorta di esule sentimentale. Per coltivare l’appartenenza, è sufficiente riportare alla memoria un rito magico: mettere un mucchietto di terra del suo paese sotto il letto. Almeno così consigliò a...

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