Cultura

Karl Marlantes, nelle terre estreme di lotte e miti

Karl Marlantes, nelle terre estreme di lotte e mitiOperai di una segheria nel nordovest degli Stati Uniti intorno al 1920

L'intervista Parla lo scrittore americano che pubblica «Deep River» (Solferino), dopo «Matterhorn», romanzo rivelazione sul Vietnam. «Le costruzioni mitologiche riflettono lo sviluppo psicologico e spirituale dell’umanità. Per questo utilizzo i riferimenti al Parsifal e alla Kalevala che raccoglie i poemi epici della Finlandia». «Mia nonna faceva parte degli Iww: loro non facevano differenza di genere, razza o nazionalità e sognavano la rivoluzione»

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 24 ottobre 2021
Un’autentica saga che abbraccia due continenti, quasi un secolo di vita e almeno tre generazioni. Nelle ottocento pagine di Deep River (Solferino, pp. 800, euro 22, traduzione di Marinella Magrì) Karl Marlantes (1944) racconta le sorti di un famiglia di immigrati finlandesi nell’estremo nord-ovest degli Stati Uniti lungo buona parte del Novecento. Cercando fortuna oltreoceano, i fratelli Koski non fuggono solo fame e miseria, ma anche le persecuzioni della polizia zarista che in loro, che condividono chi le idee rivoluzionarie e socialiste dell’epoca chi i richiami alle tradizioni e al patriottismo locale, vede dei pericolosi oppositori da eliminare. L’approdo, nella...

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