“Dobbiamo lottare per uguali condizioni di lavoro e salari in tutto il mondo. Ma al momento l’internazionalismo più efficace è quello delle multinazionali perché sono capaci di creare profitti a livello globale.”
Il grande maestro inglese ci indica una strada, l’internazionalizzazione della lotta che vede vincenti le multinazionali:
Fintanto che queste spadroneggeranno influenzando il decisore politico, i decisori politici nazionali, proni agli ideali di profitto e ricchezza distribuita sognati dalla cultura del lavoro moderna, non troveremo vie d’uscita.
Questa visione internazionale del conflitto non trova ancora un modello di lotta che complessivamente sia efficace nel fornire una deterrenza; per ora subiamo le politiche inesistenti di Governi compiacenti e senza strumenti se non quelli di rinunciare ad un’offerta di posti di lavoro inadeguati, malpagati e che contribuiscono a diffondere una cultura del lavoro individualista ed in assenza di conflitto
E il dramma della sinistra che si e lasciata scavalcare dalla Storia e dal progresso tecnologico e dell’architettura sociale, se si può parlare di progresso quando i lavoratori sono marginalizzati e schiacciati da algoritmi e da ritmi incompatibili con una vita degna. Il Dio denaro corre veloce, i nostri dei seguono al passo e arrancano