Alias Domenica
Kentridge, storie come segni nell’arca del tempo
A Palermo, Palazzo Branciforte Nell’antico Monte dei Pegni, l’artista sudafricano inscena il suo nuovo conglomerato di parole, suoni, figure, che attraversano Palermo, ne liberano i fantasmi: «You Whom I Could Not Save»
William Kentridge a Palermo, Chiesa di San Francesco Saverio: «Cash Book Drawing XII», 2023, courtesy Galleria Lia Rumma
A Palermo, Palazzo Branciforte Nell’antico Monte dei Pegni, l’artista sudafricano inscena il suo nuovo conglomerato di parole, suoni, figure, che attraversano Palermo, ne liberano i fantasmi: «You Whom I Could Not Save»
Pubblicato 12 mesi faEdizione del 3 dicembre 2023
Claudio Gulli PALERMO
I risultati di un primo incontro fra Palermo e William Kentridge si potevano vedere nel 2019, quando al Teatro Massimo era andato in scena Il ritorno di Ulisse in patria di Claudio Monteverdi, con la regia dell’artista. Ancora una volta l’intelligenza visiva del sudafricano si metteva a spolpare un testo-cardine della cultura occidentale, come già accaduto in diverse altre occasioni (è passato soprattutto alla storia il suo Flauto magico), con la sua compagine, sempre mutevole, di attori, marionettisti e immagini che popolano schermi e campi uditivi. E si direbbe che ormai i pezzi migliori della sua produzione funzionino sempre così....