Cultura
Kiko Amat, nel cuore di tenebra di una sottocultura
L’intervista Parla l’autore di «Il segreto di Amador», tradotto da Pino Cacucci, per e/o. Barcellona anni ’90, la vita di strada dei Lokos, skinheads neonazisti, e malavitosi, del Camp Nou. «Non ho scritto un romanzo proletario di formazione, ma ciò che ho visto da ragazzo. E dato un volto ai folk devils della mia città»
Folla notturna sulle Ramblas di Barcellona, Getty Images
L’intervista Parla l’autore di «Il segreto di Amador», tradotto da Pino Cacucci, per e/o. Barcellona anni ’90, la vita di strada dei Lokos, skinheads neonazisti, e malavitosi, del Camp Nou. «Non ho scritto un romanzo proletario di formazione, ma ciò che ho visto da ragazzo. E dato un volto ai folk devils della mia città»
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 2 febbraio 2024
Tra i suoi libri preferiti ama citare Absolute beginners di Colin MacInnes – portato al cinema nel 1986 da Julien Temple – per il modo in cui ricrea l’atmosfera londinese di Soho negli anni Cinquanta. Ma se gli si chiede se il suo romanzo faccia lo stesso con la Barcellona delle sottoculture violente degli anni Novanta, Kiko Amat replica che mettere in scena la periferia operaia della metropoli catalana, i fumi delle fabbriche e il degrado dei quartieri rappresentava un passaggio ineludibile per dare corpo al mondo che popolano i personaggi che ha scelto. Più ancora di quanto l’autore sia...