Alias
Kim O’Bomsawin, lo sguardo lieve e profondo di Joséphine Bacon
Festival Con «J’ai m’appelle humain» della documentarista e attivista, si aprono Les Journées du cinéma québécois en Italie
Festival Con «J’ai m’appelle humain» della documentarista e attivista, si aprono Les Journées du cinéma québécois en Italie
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 26 marzo 2022
«È come essere arrivata a sporgermi sul confine ultimo dei miei sogni». Osservare l’orizzonte sconfinato e blu da una spiaggia del nord del Québec e nel farlo abitare lo sguardo lieve e profondissimo di Joséphine Bacon, poeta, traduttrice e documentarista Innu, una delle popolazioni originarie di quelle terre. Perdersi nei suoi occhi limpidi di donna settantenne e insieme di bambina, strappata a cinque anni alla famiglia per una ignobile prassi imposta ai tempi dal governo coloniale, e vissuta in collegio fino a diciannove. Ecco, la sua visione si libra dal suolo, vola, si dispiega, planando sull’acqua, cercando tra mare e...