Alias Domenica
Koons: efficienza aziendale, produrre desiderio
A Firenze, Palazzo Strozzi, la mostra di Jeff Koons "Shine", a cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro L'artista non bluffa, la sua ambiguità deriva dal sistema di valori in cui crede, il neoliberismo, dove autostima e ottimismo concorrono all’aumento del capitale umano
Jeff Koons, "Bluebird Planter", 2010-’16, courtesy collezione privata © Jeff Koons
A Firenze, Palazzo Strozzi, la mostra di Jeff Koons "Shine", a cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro L'artista non bluffa, la sua ambiguità deriva dal sistema di valori in cui crede, il neoliberismo, dove autostima e ottimismo concorrono all’aumento del capitale umano
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 7 novembre 2021
Paolo MartoreFIRENZE
Jeff Koons Nella mostra di Jeff Koons (1955) che da qualche settimana si tiene a Palazzo Strozzi (Shine, a cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro, fino al 30 gennaio 2022), la vetusta dimora dei banchieri fiorentini esalta il fascino delle opere esposte, che con le loro ammiccanti forme neo-pop riesumano solo per irriderla la distinzione tra cultura alta e bassa. Koons tratta di trascendenza, democrazia e generosità; ciononostante, il giudizio sulla sua produzione è spesso appannato dal sensazionalismo delle sue quotazioni e della sua vita privata. Affinché i temi emergano nella loro complessità, bisognerebbe porli sullo sfondo dei...